Cela faisait plus de vingt-cinq années (la première procédure remontant à 1981) que les autorités italiennes s’acharnaient contre le (nouveau)Parti communiste italien, s’efforçant de prouver qu’il s’agissait d’une organisation qui préparait des actes terroristes. Plus de vingt-cinq ans de perquisitions, saisies de matériel et d’argent, garde-à-vue et détentions, et autres entraves à l’activité de propagande, d’organisation et de mobilisation politiques du (n)PCI. Le 1er juillet 2008, la Huitième Procédure Judiciaire de l’Etat italien contre le (n)PCIa pris fin avec une sentence de non lieu, sauf éventuel appel de la part de la Procure de la République. Le Tribunal de Bologne a déclaré que l’enquête n’avait pas abouti à des indices suffisants pour faire un procès. Les camarades étaient poursuivis dans le cadre d’une procédure pour association de malfaiteurs en vue de préparer des actes de terrorisme, à deux, voir trois volets:

-le volet italien conduit par Paolo Giovagnoli de la Procure de Bologne et Stefania Castaldi de la Procure de Naples. Ce volet s’achève avec la décision du Tribunal de Bologne.

-le volet suisse, dont les autorités suisses se sont vite déchargées en arguant le caractère exclusivement politique de la procédure demandée par les autorités italiennes.

-le volet français dont étaient chargés Louis Bruguière et Gilbert Thiel de la Section Anti-terroriste du Tribunal de Grande Instance de Paris. L’ordonnance du 16 octobre 2006, (après plus de trois ans d’enquête, 18 mois de détention et 22 mois de limitation de liberté pour trois camarades italiens appréhendés en France), avait abouti à la conclusion que l’on n’avait pu trouver aucun indice de préparation d’actes de terrorisme et que les autorités françaises avaient été abusées par les autorités italiennes.

Voir leur site

Voici l’adresse de la prison de Sienne, où ont été transférés 7 des militants emprisonnés (Alfredo Davanzo, Davide Bortolato, Claudio Latino, Salvatore Scivoli, Bruno Ghirardi, Massimo Gaeta, Vincenzo Sisi)

Casa circondariale di Siano, via tre fontane, 28, 88100 – Siano, Cantanzaro, Italia

Soutenez-les: écrivez-leur.

[rouge]La solidarité est notre arme![/rouge]

Ogni rivoluzionario, ogni rivoluzionaria è interno alle lotte internazionali contro i padroni e il capitale!

Domani 19 luglio in Belgio ci sarà una manifestazione internazionale contro l’arresto, agli inizi di giugno, di 5 compagni, di cui tre sono stati rilasciati e 2 restano nelle carceri belghe.

Conosciamo la storia del movimento rivoluzionario in Belgio, sappiamo con quale tenacia i compagni e le compagne hanno retto lo scontro con la borghesia nazionale del paese e con la borghesia imperialista più in generale. Quanti anni di carcere alcuni di questi compagni hanno dovuto scontare già negli anni passati a partire dagli anni 80.

Proprio nel momento in cui alcuni rivoluzionari hanno ripreso il dibattito e le iniziative, nello specifico sul terreno della lotta alla repressione e in solidarietà con i rivoluzionari prigionieri in Europa, lo stato ha voluto dare un forte segnale di reazione fascista a questa ripresa. Alcuni di questi compagni arrestati sono impegnati nella costruzione del Soccorso Rosso Internazionale, un organismo che agisce in solidarietà con i rivoluzionari prigionieri.

Del resto non ci risulta nuovo l’atteggiamento dello stato belga. Un paese che è inserito nel più generale processo di rafforzamento dell’Unione Europea, che comprende nelle sue politiche di affamamento dei popoli, di riduzione del potere d’acquisto dei salari dei lavoratori nei propri paesi con il relativo arricchimento dei padroni delle multinazionali, anche la controrivoluzione imperialista nei confronti di chiunque mette in discussione il capitale, i suoi rapporti di dominio sui popoli, le sue guerre nei paesi del medioriente, come l’Iraq e l’Afghanistan.

I padroni qui in Italia mettono a punto le loro politiche economiche periodicamente, e sempre queste manovre sono rivolte contro i proletari che già negli anni devono vendere la propria forza lavoro per sopravvivere. Non ultima la manovra di luglio che prevede tagli drastici al sistema sanitario con conseguenze gravissime per pensionati e lavoratori che avranno ulteriori difficoltà per il pagamento dei ticket sanitari per le visite mediche. Con tagli del personale negli ospedali. Una manovra che è atta a rifocillare le casse dello stato indebitate con i soldi che i padroni delle grandi imprese hanno rapinato negli anni precedenti con il pretesto delle crisi.

Gli operai e i lavoratori subiscono 2 volte, vengono sfruttati nel loro lavoro vivo quotidianamente, e con queste manovre subiscono tagli ai servizi essenziali per la vita, come la sanità e i trasporti pubblici.

Sappiamo che in Belgio non vi è il socialismo ove la classe operaia ha il potere sulla borghesia e decide per la propria vita, nè il comunismo che è una società superiore.

Di conseguenza nel capitalismo in Belgio i compagni arrestati a giugno hanno la giusta ragione di lottare per una società dove comandano gli operai.

In questo senso siamo con loro, siamo con tutti quelli che terranno la manifestazione internazionale in Belgio.

Libertà immediata per i due compagni ancora in carcere.

Solidarietà con i rivoluzionari in belgio e in tutto il mondo.

La solidarietà è un’arma usiamola.

Compagni/e contro la persecuzione dei rivoluzionari (Napoli)

Le 17 juin, lors du procès des arrêtés du 12 février à Milan, une délégation du SRI a porté des calicots et fait une déclaration de soutien aux militants du SR arrêtés le 5 juin en Belgique.

Manifestation pour le SR à Milan

Manifestation pour le SR à Milan

Con piacere facciamo girare et invitiamo a partecipare alla mobilitazione davanti al tribunale di Milano in solidarietá con i compagni che la borghesia vuole colpire col ‘Tramonto’ – rispondiamo rinforzando i fili rossi che legano i vari percorsi per una societá senza sfruttamento e oppressione! Commissione per un sri in allegato il file per il 19 giugno, giornata del prigioniero rivoluzionario fate girare il più possibile, grazie.

Document en italien – format pdf

Document en allemand – format pdf

Le MRAP, indigné, condamne la trahison d’Etat que représente la signature du décret d’extradition par le premier ministre concernant Marina Petrella. En effet, cette signature, gage à Berlusconi, représente une violation de la parole que le gouvernement français avait prise en 1981 et en 1985 à l’endroit de Marina Petrella. Le MRAP demande l’abrogation de ce décret honteux qui représente un grave et inquiétant déni d’asile. Exigence d’autant plus nécessaire que l’état de santé de Marina Petrella s’est très fortement dégradé tant sur le plan psychologique que physique. Une extradition entraînerait dans ces conditions une mort lente assurée en prison. C’est pourquoi le MRAP appelle au rassemblement de soutien qui aura lieu le mercredi 11 juin 2008 à 11h30, place de Sèvres Babylone, Paris 7ème. Paris, le 10 juin 2008